Orientamento strategico: come affrontare la Quarta Rivoluzione Industriale

Formazione e Orientamento

L’emergenza che abbiamo vissuto ci ha segnato: come individui, come comunità, come nazione. Nel periodo Post Crisi Covid-19 sarà importante dare l’opportunità alle persone di rigenerarsi, fornendo loro spazio e tempo per riconvertirsi alle mutate esigenze organizzative e per allenarle a una pratica di reskilling, professionale e personale, che sarà costante e continua nel tempo e caratteristica non solo del nostro presente, ma anche del nostro futuro. Dovremo imparare a non smettere mai di imparare.

L’occupabilità delle persone, ossia la capacità di mantenere il lavoro desiderato e di essere spendibili sul mercato, non dipende più da ciò che già si conosce, ma da ciò che si avrà la possibilità di imparare.

Le pratiche cruciali della Formazione e dell’Orientamento devono essere intese, oggi, come processi permanenti che accompagnano l’individuo per tutto l’arco della vita, con lo scopo di prepararlo a vivere criticamente e attivamente il suo tempo.

Come agire?

Se non so chi sono non posso sapere in che direzione voglio e posso andare! Diventa imperativo fare chiarezza sulla propria identità personale e professionale:

  • acquisire consapevolezza rispetto alle attitudini individuali per allineare le aspettative personali con il compito assegnato (ruolo).
  • fare un bilancio delle proprie competenze per ricostruire e valorizzare le esperienze di vita e di lavoro.
  • acquisire consapevolezza delle conoscenze e competenze effettivamente spendibili anche in contesti e mercati diversi.

Formazione, mentoring, coaching, consulenza di carriera sono validi strumenti da usare lungo il percorso per ritrovare la via se l’abbiamo persa, per trasformarci e conquistarne una nuova se quella vecchia è giunta al capolinea.

Nuove prospettive

Entro il 2022 più della metà della popolazione lavorativa mondiale necessiterà sia di una significativa riqualificazione (Reskilling), sia di un incremento delle competenze (Upskilling) in chiave Digital e IT, con un focus soprattutto su social media marketing, un passaggio da IoT (Internet of Things) verso IoE (Internet of Everything), big data e cloud computing.

Alle macchine verranno affidate attività routinarie sia cognitive che manuali, ma soft skill quali creatività, intelligenza emotiva, flessibilità cognitiva e apprendimento continuo rimarranno appannaggio degli esseri umani.

Nasceranno nuovi ruoli, come il Filosofo Informatico, che darà indirizzi etici alle macchine per dirimere dilemmi che la macchina da sola non potrà gestire; i nuovi lavori saranno “mobili” e probabilmente vedremo il fiorire di nuovi territori vincenti nella competizione di attrarre i talenti; i contratti di lavoro saranno sempre più liquidi e precari ma non per questo non sarà possibile trovare continuità e soddisfazione. Ci si dovrà abituare ad un nuovo paradigma che permetterà una vita professionale soddisfacente e produttiva nella misura in cui anche il Sistema Paese recepirà le caratteristiche peculiari del nuovo mercato del lavoro che sotto molti aspetti è già qui e andrà consolidandosi. Sempre meno il lavoro sarà strumento di redistribuzione della ricchezza ma espressione di nuovi cluster produttivi e geografici che genereranno e assorbiranno le nuove professionalità.

La Quarta Rivoluzione del Mercato del Lavoro è qui e noi non possiamo fare altro che attrezzarci, perché, prendendo in prestito l’espressione di Darwin e aggiornandola in chiave Industria 4.0: non saranno i più forti a sopravvivere, ma quanti comprenderanno che la capacità di mantenere il lavoro desiderato e di essere spendibili sul mercato, non dipenderà più da ciò che già si conosce, ma da ciò che si avrà la possibilità di imparare.

Claudia Panzeri

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Fonti

Indagine ManpowerGroup – Humans Wanted: Robots need you (2018)



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